Sono tantissime le famiglie italiane che si trovano a fare i conti con la gestione di una persona anziana. La cosa non deve sorprendere: la popolazione del nostro Paese sta andando incontro, da diversi anni a questa parte, a un progressivo invecchiamento.
Sono numerose le domande che le persone si fanno nel momento in cui si trovano nella situazione sopra citata: tra queste rientra la scelta tra casa di riposo e badante. In quali casi è opportuno optare per la seconda alternativa? Come si sceglie la badante perfetta? Nelle prossime righe di questo articolo, risponderemo assieme a questi interrogativi.
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Badante: quando sceglierla per un parente anziano
Nel momento in cui si ha la necessità di gestire la quotidianità di un parente anziano, si può optare per la badante in diverse situazioni. Tra queste, rientrano i casi in cui la persona in età avanzata, pur avendo bisogno di assistenza, mantiene un buon controllo sulle sue condizioni cognitive e fisiche.
Un ulteriore aspetto da rammentare è quello che chiama in causa le situazioni in cui, per via di una profonda fragilità emotiva e per il forte attaccamento agli spazi domestici, la persona non è pronta a lasciarli.
Ovviamente prima di prendere questa strada è opportuno consultarsi con tutti i familiari. L’ingresso di una badante nell’intimità domestica deve infatti essere gestito con molta attenzione.
Chiarita questa doverosa premessa, vediamo assieme qualche dritta per sceglierla al meglio.
Come scegliere la badante
Non importa che si sia alla ricerca di una badante a Torino o di una persona in un’altra città: il colloquio conoscitivo è di grande importanza. In questa occasione, è opportuno dare spazio alle giuste domande.
Prima di tutto, è il caso di informarsi sul possesso dei documenti. La persona che si ha intenzione di assumere deve avere carta di identità e tessera sanitaria, oltre al permesso di soggiorno nei casi in cui proviene da un Paese extra UE.
Doveroso è anche documentarsi sull’esperienza: in virtù della crisi che investe il nostro Paese e non solo da diversi anni, il lavoro di badante viene visto come l’ultima spiaggia da molte persone, che si approcciano a questa professione quando non hanno altre alternative.
Anche se è opportuno avere il massimo rispetto per chi si trova in situazioni difficili dal punto di vista lavorativo, non bisogna mai mettere in secondo piano il valore dell’esperienza nella professione di badante.
Alla luce di ciò, è il caso di prendere in considerazione solo chi ha alle spalle un paio d’anni di esercizio di questo lavoro, informandosi nel dettaglio sull’esperienza con anziani allettati e non autosufficienti.
A rendere ancora più interessante un profilo con le caratteristiche sopra citate ci pensa il possesso di attestati come quelli di OSS.
Come gestire il periodo di prova
Qualsiasi contratto regolare per una badante prevede un periodo di prova. Questo tempo è fondamentale per capire chi si ha davanti. Come gestirlo? Prima di tutto coinvolgendo anche il proprio caro anziano. Fargli domande, senza incalzarlo eccessivamente, è basilare. Un altro consiglio da non dimenticare prevede il fatto di osservare come la badante si comporta con gli altri membri della famiglia e come se la cava nella gestione della casa. Ci vuole molta pazienza, in quanto è naturale che una persona che si trova in un ambiente nuovo abbia qualche difficoltà iniziale e l’ovvia necessità di fare domande.
Torniamo un attimo indietro e facciamo un doveroso cenno alle referenze: nel momento in cui si deve scegliere la badante giusta, è impossibile non prenderle in considerazione. Alla luce di ciò, è consigliabile scremare chi non è in grado di presentarne almeno due.