Giovani d’oggi in pensione a oltre 71 anni. Dibatiti e polemiche sono in corso nel nostro Paese relativamente all’età pensionabile, con il governo a sostenere il principio del legame automatico tra aspettativa di vita e età pensionabile, il sindacato spaccato con UIL e Cisl favorevoli all’accordo con il governo attraverso il quale migliaia di lavoratori che svolgono lavori usuranti vengono sganciati da tale automatismo, mentre la CGIL, contraria a questa ipotesi ritenuta comunque troppo ridotta ha chiamato in piazza migliaia di lavoratori a manifestare a sostegno delle proprie posizioni, con il sostegno anche di movimenti e nuovi partiti di sinistra, quelli staccati dal PD, per intendersi.
Il rapporto di Panorama delle Pensioni Ocse
L’Ocse ha presentato a Parigi il suo rapporto secondo cui in Italia un giovane nato nel 1996 può aspettarsi, oggi, di andare in pensione a 71,2 anni, così come in Olanda mentre in Danimarca l’età salirebbe fino a 74 anni; questo mentre in Francia e in Irlanda lo stesso giovane andrebbe in pensione a 68 anni e in altri Paesi Ocse ancora prima. A giudicare da questi dati verrebbe il sospetto che la tesi dell’allungamento dell’età pensionabile in rapporto all’aspettativa di vita sia puramente un giochetto per risparmiare soldi a fronte di una condizione economica dello Stato, più debole che altrove. Non si comprende bene, infatti, se in Italia davvero i lavoratori stanno meglio e vivono di più che in altri Paesi Ocse e ancora se in Italia bisogna sempre allinearsi all’Europa quando le cose sono in peggioramento per gli italiani e non quando andrebbero a loro favore, in pratica un allineamento a senso unico verso il ribasso, mai nel miglioramento.
L’aspettativa di vita in Italia è uniforme?
Sappiamo molto bene come nel nostro Paese vi siano delle aree in cui l’aspettativa di vita è parecchio alta mentre in altre è sensibilmente più bassa. Seguendo il principio del pensionamento in base all’aspettativa di vita, alcune popolazioni d’Italia dovrebbero già oggi andare in pensione oltre ai 70 anni mentre altre, magari di città parecchio inquinate dove i cittadini vivono meno che in altri posti dovrebbero andare ben prima dei 66 anni e 7 mesi oggi determinati. Se una logica esiste, questa dovrebbe essere sempre applicata.